Libri premiati 2015


Sezione riservata ad autori italiani
Lamberto Maffei
Elogio della lentezza, Ed. Il Mulino



Siamo davvero programmati per la velocità? Viviamo in un mondo veloce, dove il tempo sembra via via contrarsi: continuamente connessi, chiamati a rispondere in tempi brevi a e-mail, tweet e sms, iper-sollecitati dalle immagini, in una frenesia visiva e cognitiva dai tratti patologici. Dimentichiamo così che il cervello è una macchina lenta e, nel tentativo di imitare le macchine veloci, andiamo incontro a frustrazioni e affanni. Queste pagine esplorano i meccanismi cerebrali che guidano le reazioni rapide dell'organismo umano, di origine sia genetica sia culturale, con un invito a scoprire i vantaggi di una civiltà dedita alla riflessività e al pensiero lento.

Lamberto Maffei

Lamberto Maffei (Grosseto, 21 marzo 1936) è un medico e scienziato italiano. Direttore dell'Istituto di Neuroscienze del CNR dal 1980 al 2008, dal 2009 al 2015 è stato presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, e, dall'agosto 2015, vicepresidente della stessa.
Laureatosi con lode in medicina all'Università di Pisa nel 1961, quale allievo anche del Collegio Medico-Giuridico della Scuola Normale Superiore (attuale Scuola Superiore Sant'Anna), ha subito dopo intrapreso la ricerca in neurofisiologia presso il CNR di Pisa, sotto la guida di Giuseppe Moruzzi, fino a diventare, nel 1980, direttore dell'Istituto di Neurofisiologia, poi Dipartimento di Neuroscienze dal 2001 in poi.
Dal 1988 al 2008 ha insegnato Neurobiologia nella Scuola Normale Superiore di Pisa e diretto pure il locale laboratorio. Ha svolto attività di ricerca e di insegnamento presso numerose università straniere, fra le quali la Eberhard-Karls-Universität Tübingen, la Cambridge University, il Massachusetts Institute of Technology, il College de France, l'Oxford University.
Oltre ad aver ricevuto molti premi e riconoscimenti, nazionali ed internazionali, il 10 giugno 2009 è stato eletto presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, nomina approvata il 29 luglio dello stesso anno dal ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi. È inoltre membro dell'Accademia Europea e dell'American Academy of Arts and Sciences.
Le sue ricerche sono state principalmente dedicate allo studio del sistema nervoso centrale, con particolare attenzione al sistema visivo dei mammiferi e dell'uomo, utilizzando innovative tecniche sperimentali e nuovi approcci teorici multidisciplinari, attingendo, fra le altre discipline, all'elettrofisiologia, alla psicofisica, alla biologia molecolare.
Tra i suoi risultati più significativi, si ricorda l'introduzione e l'uso di metodi elettrofisiologici per la diagnosi precoce delle patologie del sistema nervoso, la registrazione dell'attività elettrica prenatale, il ruolo delle neurotrofine nella plasticità e nello sviluppo del sistema nervoso. In ultimo, ha pure sperimentato nuovi metodi per riattivare la plasticità nel sistema nervoso nell'adulto e nell'anziano, i quali hanno peraltro trovato proficua applicazione nella prevenzione della demenza senile e dell'Alzheimer (Train the Brain Program, in collaborazione fra CNR, Università e varie cliniche ospedaliere di Pisa).
Nel complesso della sua carriera, svolta interamente in Italia, ha al suo attivo oltre 280 pubblicazioni scientifiche, la maggior parte delle quali pubblicate nelle più importanti riviste specialistiche internazionali del settore.
È uno dei maggiori esperti internazionali di neuroscienze.
Nei suoi due ultimi saggi di filosofia delle neuroscienze Elogio della lentezza (2014) e Elogio della ribellione (2016), con un fluente linguaggio divulgativo ma rigorosamente condotto con grande acume e perspicace sagacia, espone le sue riflessioni critiche sulla cultura odierna, la società contemporanea e le sue attuali fenomenologie.
Alcune pubblicazioni:
La visione. Dalla neurofisiologia alla psicologia (con Luciano Mecacci), Mondadori EST, Milano, 1979.
Arte e cervello (con Adriana Fiorentini), Zanichelli, Bologna, 1995 (Nuova ed. Zanichelli, 2008. ISBN 9788808068156).
Il mondo del cervello, Laterza, Roma-Bari, 1998 (Nuova ed. Laterza, 2004. ISBN 88-420-5559-X).
Fisiopatologia del sistema visivo (con Adriana Fiorentini), Primula Edizioni, San Giuliano Terme (Pisa), 2001. ISBN 88-87344-33-7.
La libertà di essere diversi. Natura e cultura alla prova delle neuroscienze, Società editrice Il mulino, Bologna, 2011 (Nuova ed. Il mulino, 2013. ISBN 978-88-15-24788-9).
Elogio della lentezza, Società editrice Il mulino, Bologna, 2014. ISBN 978-88-15-25275-3.
Elogio della ribellione, Società editrice Il mulino, Bologna, 2016. ISBN 9788815263407.
Fonte wikipedia
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Sezione riservata ad autori stranieri
Rachel Polonsky
La Lanterna magica di Molotov, Ed. Adelphi

Viaggio nella storia della Russia

RISVOLTO
Gli scrittori russi vissuti negli anni della rivoluzione d'Ottobre – ma anche molti loro padri nobili, da Puškin a Dostoevskij – hanno in comune il privilegio, cui potendo avrebbero forse rinunciato, di aver vissuto vite febbrili, appassionanti e tragiche quanto i libri in cui spesso le hanno raccontate. Per ricostruirle, Rachel Polonsky ha viaggiato da Mosca al Volga alla Siberia, portando virtualmente con sé il curioso strumento esposto nello studio di uno dei personaggi più foschi dell'èra staliniana, Molotov: una lanterna magica. E così ecco sfilare davanti ai nostri occhi, in un meraviglioso montaggio di storie che credevamo perdute, tutti gli eroi della generazione più feroce con i suoi poeti, dalla Cvetaeva alla Achmatova, da Babel' a Pasternak a Mandel'štam. E, accanto a loro, vicende, luoghi e personaggi più oscuri, ma altrettanto stupefacenti: i sogni, le mogli e i privilegi della nomenklatura sovietica; le degenerazioni scientifiche indotte da un totalitarismo che pretendeva di aver scoperto le leggi della storia; le vite sanguinarie degli atamani cosacchi. Le immagini proiettate dalla Lanterna magica di Molotov sono le tappe di un viaggio che attraversa il tempo oltre che lo spazio: dalle libertà medioevali dell'antica Novgorod, alle segrete della Lu­bjanka, fino al tragico e al grottesco dell’è­ra Putin, con i suoi giornalisti uccisi, i processi agli oppositori, il revival del tradizionalismo ortodosso e le suggestioni neopagane su cui fondare una pretesa missione universale della Russia, contrapposta al «tramonto del­l'Occidente».


Rachel Polonsky

About: 
Rachel Polonsky’s scholarly interests include nineteenth, twentieth and twenty-first century poetry, fiction, and memoir, often with a comparative emphasis, and the place of Russian literature in the overlapping contexts of cultural, intellectual, and political history. She has published numerous essays, articles, and reviews on a wide variety of subjects in scholarly journals and anthologies, and is a contributor to the The New York Review of Books, The Times Literary Supplement among other periodicals.
Teaching interests: 
I supervise on Russian cultural history, and nineteenth and twentieth century literature.
Research interests: 
My current research interests include the various aspects of the ‘Eastern Question’ in nineteenth century Russian iterature. I have recently published several essays on contemporary Russian fiction writers in The New York Review of Books.
Published works: 
Books:
2010 – Molotov’s Magic Lantern: A Journey in Russian History (Faber & Faber)
1998 – English Literature and the Russian Aesthetic Renaissance (Cambridge University Press)
Selected Articles:
2014 – Introduction, The Queen of Spades and Other Stories by Alexander Pushkin, The Folio Society
2012 – ‘Chekhov and the Buried Life of Katherine Mansfield’ in A People Passing Rude: British Responses to Russian Culture ed., Anthony Cross (Open Book), 201-214
2008 – ‘The Reception of Shelley in Russia’ in The Reception of P.B. Shelley in Europe eds., Susanne Schmid and Michael Rossington (Thoemems Continuum), 229-247
2005 – ‘Hajji Baba in St Petersburg: James Morier, Osip Senkovskii and Pushkin’s Literary Diplomacy between East and West’, Journal of European Studies, vol.35 no.3, 253-270
2004 – ‘Among the Ossetians: How Pushkin’s Travels Eastwards Altered his Self-Image as a European Poet’ (Commentary) The Times Literary Supplement 24&31 December
2002 – ‘Poe’s Aesthetic Theory’ in The Cambridge Companion to Edgar Allan Poe ed., Kevin J. Hayes (Cambridge University Press), 42-57
2000 – ‘The Classics in Paraphrase: Pound, Kuzmin and the Uses of Antiquity’, Forum for Modern Language Studies vol. XXXVI, no.4, 253-270
1997 – ‘Translating Whitman, Mistranslating Bal’mont’, The Slavonic and East European Review vol.75, no.3, 401-421
1996 – ‘Dante and Russian Poetry’, The Cambridge Review, vol. 117, no.2328, 27-35
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Sezione riservata alle tematiche giovanili
Antonio Caprarica
Il romanzo di Londra, Ed. Sperling & Kupfer

Storie, segreti e misfatti di una capitale leggendaria
«Un uomo che è stanco di Londra è stanco della vita», scrisse Samuel Johnson, autore del primo, grande dizionario inglese, e la sua osservazione è proverbiale ancora oggi. Perché di vita, come di cultura, arte, scienza, memoria e nuove tendenze, Londra è ricchissima. Lo si scopre in questo libro, dove la città appare come un immenso palcoscenico sul quale si intrecciano storie antiche e nuove che nascono dalle strade e dalle pietre, dai luoghi più gloriosi, paurosi e incantevoli della metropoli. Vagabondando per le viuzze di Soho, passeggiando da Kensington Palace a Westminster, o dalla City ai Docks, in percorsi che attraversano anche i secoli, si incontrano i personaggi più sorprendenti, curiosi e intriganti, immersi nelle loro avventure: un Charles Dickens dodicenne lavora nella fabbrica di lucido da scarpe vicino allo Strand; Samuel Pepys, il celebre diarista di Carlo II, osserva la City divorata dal fuoco del Grande Incendio; Virginia Woolf fruga tra i libri usati esposti sulle bancarelle di Charing Cross Road; Lady Di si aggira infelice nelle stanze di Kensington Palace e Winston Churchill, dal rifugio antiaereo, ascolta le bombe tedesche cadere sull'East End. Scorrere queste vivacissime pagine – nelle quali l'autore ha riversato tutto l'amore per la città che considera la sua seconda patria – equivale a fare un tour esclusivo, un'escursione sulle tracce dei luoghi, degli eventi e delle personalità che hanno reso Londra una capitale leggendaria.
Antonio Caprarica

Antonio Caprarica (Lecce, 30 gennaio 1951) è un giornalista e saggista italiano.
Volto noto della televisione, collabora con numerosi quotidiani e periodici.
Nato a Lecce, ha frequentato il liceo classico "Giuseppe Palmieri" del capoluogo salentino. Si è laureato in filosofia presso l'Università La Sapienza di Roma, con una tesi dedicata alla relazione tra etica ed economia di Adam Smith, con Lucio Colletti[1].
È sposato con la pianista Iolanta Miroshnikova, incontrata a Mosca durante una serata all'ambasciata italiana
Ha esordito nel mondo giornalistico come redattore sindacale del settimanale Mondo Nuovo; tra il 1976 e il 1978 ha commentato prima la cronaca romana e poi la politica interna su l'Unità , organo ufficiale del PCI, in seguito è stato per soli nove mesi da febbraio a ottobre 1989 condirettore del quotidiano romano Paese Sera (giornale anch'esso vicino al Partito Comunista Italiano). Con Giorgio Rossi, ha scritto il suo primo libro: La ragazza dei passi perduti, nel 1986.
Nel 1989 ha lasciato la carta stampata per dedicarsi alla televisione: entrato in Rai, si è occupato di politica estera, poi è inviato e, quindi, corrispondente fisso del Tg1 nei paesi mediorientali, con base al Cairo ed a Gerusalemme. È inviato in Afghanistan, sui carri armati sovietici, che si ritirano sotto l'offensiva dei mujaheddin. Poi a Baghdad, nell'autunno del 1990. Quando è scoppiata la prima guerra del Golfo, si è trovato a Gerusalemme e ha raccontato la caduta degli Scud su Israele.
Nel 1993 è trasferito a capo dell'ufficio di corrispondenza Rai di Mosca, sotto la presidenza di Boris El'cin. Ha intervistato Michail Gorbačëv, è si è recato a Groznyj, capitale della Cecenia. Nel 1997 è spostato a Londra, occupando lo stesso incarico per la Rai, ma per la capitale britannica. Dopo nove anni nel Regno Unito, nel marzo 2006 è stato posto a capo della Rai di Parigi.
È ritornato in Italia nel novembre 2006: viene nominato direttore del Giornale Radio Rai (GRR) e di Rai Radio Uno, incarichi che ha mantenuto sino ad agosto 2009. Nel settembre 2010 ritorna nella sede di corrispondenza britannica della Rai. Insieme a Claudio Icardi commenta la cerimonia d'apertura dei Giochi della XXX Olimpiade.
Il 18 dicembre 2013 lascia la RAI a causa di "pressioni con metodi inammissibili e offensivi".
Nel novembre 2014 approda al nuovo canale albanese in lingua italiana Agon Channel in qualità di responsabile news, conducendo il TG e due programmi di attualità sociale ed internazionale; lascerà l'incarico il 16 dicembre, imputando la decisione alla carenza di mezzi tecnici e strutture e all'esiguità del numero di collaboratori a disposizione per realizzare un notiziario.
È vincitore di molti premi di giornalismo tra i più prestigiosi:
  • Premio Gaeta per la letteratura di viaggio,
  • Premio Italiani nel Mondo,
  • Premio Val di Sole,
  • Premio Ischia di giornalismo internazionale,
  • Premio Tigullio,
  • Premio Frajese,
  • Premio Bocconi per le eccellenze italiane,
  • Premio Barocco
  • Premio Leonardo Azzarita 2013 a Molfetta
Fonte wikipedia

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Sezione riservata alle tematiche giovanili
Melania Gaia Mazzucco
Il Museo del mondo, Ed. Einaudi

Cinquantadue capolavori per cinquantadue storie. Da Ad Parnassum di Paul Klee a Giove e Io di Correggio, da Black Iris di Georgia O'Keeffe al Cane di Francisco Goya, dalla Lattaia di Vermeer alle Cattive madri di Segantini, e via via attraverso Beato Angelico, Burne-Jones, Bacon, Van Gogh, Caravaggio, e altri. Fino ad arrivare ai piedi della scala, dai gradini luccicanti d'oro, della Presentazione di Maria al Tempio di Tintoretto. Un museo sempre aperto, pronto ad accogliere il lettore e a fargli incontrare quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, indelebile emozione, scintilla di significato del mondo.
Ogni quadro, ogni opera, che sia stata vista in una chiesa, in un museo o esposta in una mostra, lascia qualcosa a chi la guarda. E ogni incontro fortuito può tramutarsi in un vero e proprio innamoramento, in una folgorazione o addirittura in una rivelazione. In ogni caso è l'inizio di un'avventura. Create per fede o per soldi, per mestiere o per amore, le opere d'arte che Melania Mazzucco non è mai riuscita a dimenticare abbracciano cinque continenti, dall'antichità ai giorni nostri. Concepite come amuleti, preghiere o bestemmie, da uomini e donne, cacciatori e stregoni, assassini e santi, illetterati e intellettuali, nessun museo reale riuscirebbe mai a contenerle. Un museo immaginario, invece, potrebbe dimostrarsi all'altezza dell'impresa. Concentrandosi in particolare sui dipinti più amati (tavole, quadri, affreschi, tecniche miste) Mazzucco ne ha selezionati cinquantadue: scegliendo «solo opere di artisti coi quali vale la pena trascorrere del tempo». Ma ciò non vuol dire necessariamente i maestri più celebrati o famosi, ci sono anche gli irregolari, gli anomali, quelli che non hanno fondato scuole, che non si lasciano etichettare e che magari hanno vissuto per concepire un solo capolavoro. Una selezione «crudele» (senza seguire un ordine cronologico, né geografico, né tantomeno un inutile canone) che è stata ospitata su «la Repubblica» in una rubrica settimanale: un'opera a settimana per un anno. Il museo del mondo riprende tutti e cinquantadue i testi e le immagini per raccontare le storie di quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, scintilla di significato. E per offrire al lettore la possibilità di scegliere come avventurarsi in questo museo ideale: un'opera a settimana? una al giorno? tutte insieme? Il museo è lì e le sue porte sono sempre aperte. E se alla fine del libro il lettore proverà il desiderio di vedere o rivedere una o più opere raccontate, allora la magia avrà inizio, il museo esisterà e sarà nostro.

Melania Gaia Mazzucco

Melania Gaia Mazzucco (Roma, 6 ottobre 1966) è una scrittrice italiana.
Nasce a Roma, figlia secondogenita di Andreina Ciapparoni e Roberto Mazzucco, anch'egli scrittore. Trascorre l'infanzia tra istituti per la riabilitazione dei bambini, palestre, campi sportivi di Monte Mario (come ginnasta e pallavolista) e teatri off di Trastevere, dove il padre allestisce i suoi spettacoli. Dopo studi classici al Liceo Mamiani nel 1992 si laurea in Storia della Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea presso l'Università la Sapienza di Roma. Fra il 1988 e il 1990 frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, e si diploma in sceneggiatura, dopo aver seguito saltuariamente anche i corsi di montaggio, costume, e fotografia. Esordisce nella narrativa nel 1992, con il racconto Seval, pubblicato sulla rivista Nuovi Argomenti. Fra il 1995 e il 2002 collabora con l'Enciclopedia Treccani, come redattrice della sezione Letteratura e Spettacolo. Nel 1995 scrive, con Luigi Guarnieri, Una pallida felicità. Un anno nella vita di Giovanni Pascoli, vincendo il concorso per opere teatrali inedite indetto dal Teatro Stabile di Torino. La commedia, prodotta dal Teatro Stabile di Torino per la regia di Walter Pagliaro, vince nel 1996 la Medaglia d'oro IDI come miglior opera drammatica italiana.
Nel 1996 pubblica il suo primo romanzo, Il bacio della Medusa (Baldini & Castoldi), finalista al Premio Strega 1996 e vincitore dell'Oplonti d'argento per l'opera prima. A questo fanno seguito il romanzo La camera di Baltus (Baldini & Castoldi, 1998), di argomento storico-artistico, anch'esso finalista al Premio Strega, e Lei così amata (Rizzoli, 2000), romanzo documentario sulla vita di Annemarie Schwarzenbach, scrittrice, reporter e fotografa svizzera deceduta nel 1942. Il romanzo vince tra l'altro il Superpremio Vittorini, il Premio Napoli e il Premio Bari per la narrativa. Di Annemarie Schwarzenbach in seguito tradurrà la raccolta di racconti orientali La gabbia dei falconi (2007) e ne curerà l'edizione italiana.
Fra il 1997 e il 2001 scrive svariati atti unici e radiodrammi a puntate per Radio Rai, Radio 2 e Radio 3, fra cui La vita assassina (1997), Requiem per la famosa scrittrice Mila B. (1998), Blunotte e Eros per Tre (con Luigi Guarnieri, 1998 e 1999), Dhulan - La sposa (2000), Vita da chef (2001, documentario). Con la regia di Wilma Labate e l'interpretazione di Valerio Binasco, Dhulan - La sposa vince nel 2001 il Prix Italia per il miglior radiodramma europeo e viene radiodiffuso in 7 paesi.
Del 2003 è il romanzo Vita, che reinventa in chiave fantastica e picaresca la vera storia di emigrazione in America del nonno paterno Diamante e dei suoi amici. Vincitore del Premio Strega, Vita ha grande fortuna anche all'estero. In Spagna ottiene il Premio internazionale Arcebispo Juan de San Clemente di Santiago de Compostela per il miglior romanzo straniero (2004-2005); in Canada è Globe and Mail Book of the Year nel 2005; negli Stati Uniti è segnalato come New York Times Book Review editor's choice ed è incluso da Publishers Weekly tra i migliori dieci romanzi dell'anno, unico non in lingua inglese.
Nel 2005 pubblica Un giorno perfetto (Premio Hemingway e Premio Roma), romanzo corale che racconta ventiquattro ore nella vita di una dozzina di personaggi nella Roma contemporanea. Nel 2009 il libro diventa un film, prodotto da Fandango per la regia di Ferzan Özpetek, con Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari e Stefania Sandrelli.
Le due opere successive sono dedicate alle vite del pittore veneziano Tintoretto e di sua figlia Marietta. Del 2008 è il romanzo La lunga attesa dell'angelo (Premio Bagutta, Premio Scanno, Premio dei lettori Biblioteche di Roma). Esce invece nel 2009 la biografia Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana, con cui l'autrice si aggiudica Premio Benedetto Croce, Premio Pozzale Luigi Russo, Premio Palmi e Premio Comisso per la saggistica.
Nel 2011 seguono altri due importanti riconoscimenti, il Premio Viareggio-Tobino alla carriera e il Premio De Sica per la letteratura, prima del ritorno al romanzo con Einaudi nel 2012. Nel mese di marzo esce Limbo, storia di una donna, maresciallo sottufficiale degli Alpini, reduce da una drammatica missione in Afghanistan (Premio Elsa Morante per la narrativa, Premio Bottari Lattes Grinzane, Premio Giacomo Matteotti). Sempre nel 2012 pubblica con Einaudi il romanzo Il bassotto e la Regina (Premio Frignano - sezione Ragazzi).
Nel 2013 pubblica il romanzo Sei come sei.
Nel 2016 riceve il Dante d'oro, premio letterario conferitole dal circolo di Bocconi d'Inchiostro, in riconoscimento del suo contributo alla letteratura contemporanea. Per l'occasione, le è dedicata una serata d'onore presso l'Università Bocconi.
Dal 1997 Melania G. Mazzucco ha scritto articoli, reportage e racconti per il manifesto, Nuovi Argomenti, Il Messaggero, Il Sole 24 ORE, The New York Times, El País, la Repubblica, di cui è collaboratrice. I suoi romanzi sono tradotti in 23 paesi.
Romanzi
Il bacio della Medusa, Milano, Baldini & Castoldi, 1996. ISBN 88-8089-092-1.
La camera di Baltus, Milano, Baldini & Castoldi, 1998. ISBN 88-8089-335-1.
Lei così amata, Milano, Rizzoli, 2000. ISBN 88-17-86311-4.
Vita, Milano, Rizzoli, 2003. ISBN 88-17-87162-1.
Un giorno perfetto, Milano, Rizzoli, 2005. ISBN 88-17-00727-7.
Un giorno da cani, Milano, Corriere della Sera, 2007.
La lunga attesa dell'angelo, Milano, Rizzoli, 2008, ISBN 978-88-17-02585-0.
La storia di Re Lear, Torino-Roma, Scuola Holden-La Biblioteca di Repubblica-L'Espresso, 2011. ISBN 978-88-8371-349-1.
Limbo, Torino, Einaudi, 2012. ISBN 978-88-06-20938-4.
Il bassotto e la Regina, Torino, Einaudi, 2012. ISBN 978-88-06-21446-3.
Sei come sei, Torino, Einaudi, 2013. ISBN 978-88-06-20946-9.
Io sono con te. Storia di Brigitte, Torino, Einaudi, 2016. ISBN 978-88-06-23253-5.
Saggistica
"Il romanzo impossibile di Annemarie Schwarzenbach". In Annemarie Schwarzenbach, La gabbia dei falconi. Tredici racconti orientali, BUR, 2007, ISBN 978-88-17-01684-1, pp. 167–232;
Jacomo Tintoretto e i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana, Rizzoli, 2009, ISBN 978-88-17-03038-0;
"Le nuvole e l'oro. Tintoretto alla Sala dell'Albergo". In Grazia Fumo e Dino Chinellato (a cura di), Tintoretto svelato. Il soffitto della Sala dell'Albergo nella Scuola Grande di San Rocco, Skira, 2010, ISBN 978-88-572-0660-8, pp. 19–27;
"Mani di pietra e mani di carta. Tre generazioni d'italiani d'America". In Margherita Ganeri, L'America italiana, Editrice Zona, 2010, ISBN 978-88-6438-106-0, pp. 7–28;
"Il più arrischiato pittore del mondo". In Vittorio Sgarbi (a cura di), Tintoretto, catalogo della mostra alle Scuderie del Quirinale (25 febbraio-10 giugno 2012), Skira, 2012, ISBN 978-88-572-1355-2, pp. 1–11.
Traduzioni
Annemarie Schwarzenbach, La gabbia dei falconi. Tredici racconti orientali, BUR, 2007, ISBN 978-88-17-01684-1.
Altro
La vita assassina, radiodramma, Rai Eri, 1997, ISBN 88-397-0989-4;
Blu notte, originale radiofonico in 30 puntate (con Luigi Guarnieri), Rai Eri, 2001, ISBN 88-397-1148-1;
"Ricordandosi della sua misericordia". In Rosetta Stella (a cura di), Sul Magnificat, Marietti, 2001, ISBN 88-211-8511-7, pp. 233–244;
"Loro". In Benedetta Centovalli (a cura di), Patrie impure: Italia, autoritratto a più voci, Rizzoli, 2003, ISBN 88-17-87107-9, pp. 107–119;
L'anno marziano o Il compleanno della tigre, edizione non commerciale, Telecom, 2004;
Il sogno svanito di un italiano rispettoso della legge, Corriere della Sera, 12 settembre 2004, p. 33[13];
Io sono uno scrittore. Omaggio a L'isola di Arturo di Elsa Morante, edizione non commerciale, Telecom, 2005;
"Eccomi qui immortale". Introduzione a Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, BUR, 2006, ISBN 88-17-01154-1, pp. 5–19;
"Le persone che incontri in sogno". In AA.VV., Leggere Roma, Fandango, 2006, ISBN 88-6044-018-1, pp. 53–63;
"L'ultima partita della signora B.". In AA.VV., Azzurri. Scrittori italiani raccontano il mito della Nazionale, Rizzoli, 2006, ISBN 88-17-01183-5, pp. 77–93;
"John Fante: l'arte della fame". Introduzione a John Fante, La grande fame, Einaudi, 2007, ISBN 978-88-06-17139-1, pp. V-XXIII;
Prefazione a Paula Fox, Il vestito della festa, Fazi Editore, 2007, ISBN 978-88-8112-805-1, pp. 7–9;
"La casa della letteratura". In AA.VV., La mia Olanda/Denken aan Holland, Libreria Bonardi, 2007, pp. 146–155;
L'uomo che insegnava la vita con un pallone, Corriere della Sera, 21 febbraio 2010, p. 37[14];
"I bei resti. Voci dal silenzio". In Andrea Matucci e Simona Micali (a cura di), I colori della narrativa. Studi offerti a Roberto Bigazzi, Aracne Editrice, 2010, ISBN 978-88-548-3479-8, pp. 293–310;
"Suor Virginia Maria de Leyva detta Gertrude, monaca di Monza". In AA.VV, Ti vengo a cercare. Interviste impossibili, Einaudi, 2011, ISBN 978-88-06-20745-8, pp. 327–340;
"I giorni della passione". Prefazione a Magda Ceccarelli De Grada, Giornale del tempo di guerra. 12 giugno 1940-7 maggio 1945, Il Mulino, 2011, ISBN 978-88-15-23321-9, pp. 7–24;
"Tintoretto a Roma". In Notiziario della Banca Popolare di Sondrio, 118, aprile 2012, pp. 112–115;
"Una donna pericolosa". Postfazione a Edna Ferber, So Big. Una storia americana, BUR, ISBN 978-88-17-05766-0, 2012;
Bellezza e fragilità secondo Piero di Cosimo, il pittore dimenticato che amava gli animali, Il Museo del Mondo, Repubblica, 24 febbraio 2013, p. 64.

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