Libri premiati 2014

Sezione riservata ad autori italiani
Franco Cardini
Il Califfato e l'Europa, Utet
Descrizione

Lo storico ha il compito di trasmettere la memoria, il dovere di ricordare. Quando, invece, è necessario dimenticare? Quando l'oblio diventa una virtù essenziale a ricomporre una comunità? Nell'Atene del V secolo, dopo il regime dei Trenta Tiranni, venne imposto il Patto dell'oblio, che vietava di "rivangare il passato" anche a quei cittadini che avrebbero avuto tutti i titoli per vendicarsi, "anteponendo alle rivalse private la salvezza della città". Da allora sono state innumerevoli le volte in cui la storia ci ha imposto di dimenticare, di concederci una sospensione della memoria per rimettere le cose in ordine, sia pure in un ordine provvisorio. Oggi, dopo la fine del Novecento - il secolo delle febbri ideologiche e delle grandi passioni politiche -, fare i conti con la nostra memoria condivisa è diventato più che mai necessario. Perché la scomparsa di fascismo e comunismo non ha significato la fine dell'uso politico del passato: "Nuove dottrine e nuovi radicalismi sono entrati in campo e si sono mescolati con quel che rimaneva delle vecchie fedi; tutte insieme poi hanno viziato l'aria, rendendo impossibile agli analisti e ai raccontatori del passato di prendere il fiato necessario per un'impresa che potesse dirsi di grande respiro". Queste pagine attraversano oltre due millenni di storia, di storie e di uomini, ma anche di interpretazioni, errori di valutazione e menzogne. Dalla Firenze di Savonarola alla Roma fascista, dall'inquisizione allo schiavismo, da Giuda a Napoleone...


Paolo Mieli
Paolo Mieli (Milano, 25 febbraio 1949) è un giornalista e saggista italiano che si occupa principalmente di politica e storia.

È stato direttore de la Stampa dal 1990 al 1992, e del Corriere della Sera dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009.
Di religione ebraica da parte del padre Renato Mieli, muove i primi passi nella carta stampata da giovanissimo: a 18 anni lavora a L'espresso, dove rimarrà per circa vent'anni. La militanza in Potere Operaio, movimento politico sessantottino della sinistra extraparlamentare, influenzò i suoi esordi. Nel 1971 fu tra i firmatari della lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso sul caso Pinelli e di un altro, pubblicato ad ottobre su Lotta Continua, nel quale si esprimeva solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del giornale di estrema sinistra inquisiti per istigazione a delinquere a causa del contenuto ritenuto diffamatorio di alcuni articoli.
La sua idea di giornalismo si modifica col passare degli anni: da posizioni estremiste, Mieli passa presto a toni moderati durante gli studi di storia moderna all'Università, dove i suoi maestri sono Rosario Romeo (studioso del Risorgimento) e Renzo De Felice (storico italiano del Fascismo). Fondamentale nella sua formazione sarà anche la figura di Livio Zanetti, suo direttore all'Espresso. Nel 1985 passa a la Repubblica, dove rimane per un anno e mezzo, per approdare poi a La Stampa. Il 22 maggio 1990 diviene direttore del quotidiano torinese della famiglia Agnelli. In questi anni Mieli affina il proprio stile giornalistico che, con un neologismo, verrà definito "mielismo", e prenderà forma soprattutto con il suo passaggio al Corriere della Sera (10 settembre 1992).
Il neodirettore Mieli, come già sperimentato con successo a La Stampa, svecchia il giornale della borghesia lombarda, alleggerendone foliazione e contenuti utilizzando linguaggio, personaggi e tematiche fin allora confinati alla televisione e ai tabloid di gossip, cercando di attrarre lettori con iniziative allegate al quotidiano. Il cambiamento funziona: il Corriere non perde ma anzi consolida la propria autorevolezza. Il periodo politico vede l'estendersi a macchia d'olio delle inchieste sui politici italiani corrotti, chiamate col termine di Tangentopoli: Mieli tenta di mantenere una posizione abbastanza equidistante dai poteri pubblici e privati (che controllano saldamente il quotidiano: la Fiat dell'Avvocato Agnelli, le banche e gli industriali, i membri del famoso "salotto buono", riuniti da Enrico Cuccia in Mediobanca). La posizione non sarà priva di incongruenze e verrà tacciata di cerchiobottismo, neologismo coniato da Giovanni Valentini. Il 7 maggio 1997 Mieli lascia la direzione del quotidiano lombardo; al suo posto subentra Ferruccio De Bortoli. Mieli diventa direttore editoriale del gruppo RCS e, dopo la scomparsa di Indro Montanelli, dal settembre 2001 al dicembre 2004 si occupa della rubrica giornaliera Lettere al Corriere, dove dialoga coi lettori su temi prevalentemente storici.
Nel 2003 venne indicato dai presidenti di Camera e Senato come nuovo presidente della Rai. La sua nomina durerà pochissimi giorni: Mieli rinunciò subito all'incarico, non sentendo attorno a sé, per motivi definiti "di ordine tecnico e politico", l'appoggio necessario alla sua linea editoriale.
Il 24 dicembre 2004 torna a dirigere il Corriere della Sera sostituendo Stefano Folli. Il 2 dicembre 2008 è oggetto di una dichiarazione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconiche, durante una visita in Albania, a Tirana se la prende con il Corriere della Sera e con La Stampa, aggiungendo: "certi direttori cambino mestiere". Il 30 marzo 2009 il CDA di RCS MediaGroup decide di sostituirlo nuovamente con Ferruccio De Bortoli, come già accaduto nel maggio 1997. Mieli lascia la direzione della testata l'8 aprile 2009 per assumere l'incarico di presidente di RCS Libri.
Dopo la cessione di RCS Libri a Mondadori (14 aprile 2016), Mieli viene sostituito da Gian Arturo Ferrari alla presidenza, ma resta membro del consiglio d'amministrazione.
Da alcuni anni tiene regolarmente un seminario sulla "Storia dell'Italia Repubblicana" presso la facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell'Università degli Studi di Milano. È membro del comitato scientifico della Fondazione Italia USA e della Fondazione SUM, legata all'Istituto Italiano di Scienze Umane.
In ambito televisivo Mieli è presente nelle trasmissioni storiche di Rai 3: cura la presentazione di alcune puntate di La grande storia e gli editoriali di Correva l'anno, come pure per la serie Italiani e L'Italia della Repubblica di Rai Storia.
Dirige per la Rizzoli la collana di saggi storici I Sestanti e per la BUR cura la collana La Storia · Le Storie. Attualmente collabora al Corriere della Sera scrivendo editoriali in prima pagina e recensioni nelle pagine culturali.
Premi
Premio Mario Pannunzio, Torino, 1998, Premio Letterario città di Palmi, 2001;
Opere
Le Storie, la Storia, Milano, Rizzoli, 1999, ISBN 88-17-86036-0.
Le Storie, la storia. Dall'Atene di Alcibiade al Giubileo del 2000, Nuova ed. aggiornata, prefazione di Indro Montanelli, BUR, 2000-2004, ISBN 88-17-86401-3. - Collana Saggi, BUR, Milano, 2013, ISBN 978-88-17-07042-3.
Storia e politica. Risorgimento, Fascismo e Comunismo, Milano, Rizzoli, 2001, ISBN 88-17-86778-0. - Collana Saggi, BUR, Milano, 2014, ISBN 978-88-17-07124-6.
La goccia cinese. Diario di un anno tra storia e presente, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2002, ISBN 88-17-87103-6.
Un docente negli anni della "contestazione", in Luigi Goglia e Renato Moro (a cura di), Renzo De Felice. Studi e testimonianze, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2002, ISBN 88-87114-81-1.
Giovanni Leone. Un caso giornalistico degli anni '70, Napoli-Roma, USOB-UCSI, 2006, ISBN 88-901263-9-6.
Storia della Prima Repubblica, con 3 DVD, Torino, UTET, 2006, ISBN 88-02-07428-3.
1973: Napoli ai tempi del colera. Un'inchiesta di Paolo Mieli con gli allievi della scuola di giornalismo "Suor Orsola Benincasa" di Napoli, Napoli-Roma, USOB-UCSI, 2009, ISBN 978-88-6241-004-5.
I conti con la Storia. Per capire il nostro tempo, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2013, ISBN 978-88-17-07003-4.
L'arma della memoria. Contro la reinvenzione del passato, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2015, ISBN 978-88-17-08429-1.
In guerra con il passato. Le falsificazioni della storia, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2016, ISBN 978-88-170-9011-7.
Curatele
Il socialismo diviso, Bari, Laterza, 1978.
Litigio a sinistra, Roma, L'Espresso, 1978.
Prefazioni
Presentazione a Jean-Paul Sartre, Il muro, Mondadori, Milano, 1989.
Prefazione con Mario Monti a Spadolini a Milano. Il Corriere della Sera e la Bocconi. Articoli e discorsi, 1968-1994, Rizzoli, Milano, 1995 ISBN 88-17-84435-7.
Prefazione a Ennio Flaiano, Tempo di uccidere, RCS Quotidiani, Milano, 2003.
Prefazione a Aldo Grasso (a cura di), Fare storia con la televisione. L'immagine come fonte, evento, memoria, Vita & Pensiero, Milano, 2006, ISBN 88-343-1324-0.
Introduzione a Giuseppe Tornatore, Baarìa, Palermo, Sellerio, 2009, ISBN 88-389-2421-X.
Prefazione a Walter Tobagi, La rivoluzione impossibile. L'attentato a Togliatti. Violenza politica e reazione popolare, Milano, Il saggiatore, 2009, ISBN 978-88-565-0112-4.
Terremoto e 30 anni di cricche. Un'inchiesta con gli allievi della Scuola di Giornalismo "Suor Orsola benincasa" di Napoli, Roma, UCSI, CDG, UNISOB, 2010.
Prefazione a Ugo La Malfa, Intervista sul non-governo, Milano, RCS Quotidiani, 2011.
Prefazione a Elisabetta Rasy, Tre passioni. Ritratti di donne nell'Italia Unita, Milano, Bur Rizzoli, 2011, ISBN 978-88-17-04660-2.
Prefazione a Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis, Milano, Bur Rizzoli, 2011. ISBN 978-88-17-04665-7.
Prefazione a Alessandro Frigerio, Budapest 1956, la macchina del fango. La stampa del PCI e la rivoluzione ungherese: un caso esemplare di disinformazione, Torino, Lindau, 2012, ISBN 978-88-7180-978-6.
Prefazione a Enrico Mattei, Scritti e discorsi. 1945-1962. Raccolta integrale dell'archivio storico ENI, Milano, Rizzoli, 2012, ISBN 978-88-17-05815-5.

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Sezione riservata ad autori stranieri
Jean-Michel Besnier
L'uomo semplificato, Ed. Vita e Pensiero
L’uomo semplificato è l’ultima frontiera della concezione tecnico-scientifica del mondo. Oggi l’ideale di una vita senza complicazioni viene posto nella linearità dei processi e nell’economia delle operazioni tipiche della macchina. L’efficienza è la porta della felicità.
Questo non è lo scenario di una fantasia letteraria o la profezia apocalittica di qualche visionario nemico del progresso. È il contesto della nostra vita, la banalità del nostro quotidiano. Pensiamo infatti a come la televisione, il computer, i tablet e gli smartphone costituiscano il paesaggio d’oggi, regolando le relazioni con gli altri e il rapporto con il mondo. Ma pensiamo anche alle procedure standardizzate e automatizzate in cui ci imbattiamo ogni volta che cerchiamo di interpellare un gestore telefonico, un ufficio amministrativo, o anche solo un bancomat o il self-service di un distributore di benzina.
Il libro del filosofo francese Jean-Michel Besnier nasce proprio dall’intento di aprirci gli occhi per vedere con chiarezza a cosa rinunciamo quando accettiamo che uno standard tecnologico diventi ciò che ci caratterizza come umani. Le macchine, egli dice, rendono sì semplice la vita (e a volte la salvano, questo non va dimenticato), ma al prezzo di livellarla a colpi di algoritmi e calcoli matematici. E non si tratta di un discorso nostalgico o conservatore. L’allarme di Besnier racconta piuttosto qualcosa che la velocità della tecnologizzazione delle società contemporanee ha solo reso più evidente e drammatico, ma che minaccia l’Occidente da molto tempo, almeno dall’inizio dell’età moderna: la resa a esigenze, spesso economiche o politiche, che riducono l’uomo a un’utile elementarità e che, così facendo, finiscono per renderlo omologato, sostituibile, superfluo. È in questo senso che Besnier può mettere accanto, l’uno all’altro, l’uomo ‘moderno’ di Pascal che nel divertimento, nel rumore e nell’agitazione cerca di eliminare il dolore dell’interiorità, l’uomo ‘carne da cannone’ sacrificabile della Grande Guerra e l’uomo scannerizzato dal neuromarketing che usa la sofisticazione della tecnologia diagnostica per carpire preferenze di gusto e indirizzare i consumi.
Si capisce come la posta in gioco sia l’essenza stessa dell’umano, che è varietà, immaginazione, complessità, interiorità, ironia, simboli ed emozioni. Tutte caratteristiche che non possono essere contenute nell’uniformità semplificata delle macchine. Nella liquida pervasività di oggi, occorre lo sforzo di una presa di coscienza che, anche attraverso il recupero dello spazio perduto della cultura umanistica, porti a quella che Besnier chiama una «rivoluzione»: la rivoluzione della nostalgia di una profondità, di una irriducibilità alla semplificazione, di un ritorno a una «incontrollabile gioia di vivere».

Jean-Michel Besnier


Jean-Michel BESNIER Philosophe Professeur des Universités 1ère Classe Agrégé de Philosophie Docteur d’Etat en Sciences Politiques Né en 1950 à Caen Itinéraire Bibliographie
ITINERAIRE
Enseigne actuellement la Philosophie à l’Université de Paris IV - Sorbonne (chaire de Philosophie des Technologies d’information et de Communication)
Dirige le MASTER Professionnel « Conseil éditorial et gestion des connaissances numérisées » à l’université de Paris IV - Sorbonne
A dirigé le département de Sciences humaines de l’Université de Technologie de Compiègne (de 1997 à 2000)
A créé et dirigé un cursus intitulé « Humanisme et Modernité » à l’Ecole Centrale de Paris (de 1990 à 1997)
Appartient au Centre de Recherche en Epistémologie Appliquée (CREA), laboratoire du CNRS et de l’Ecole Polytechnique axé sur les sciences cognitives (depuis 1989)
Fut recruté par le laboratoire « Communication et Politique » du CNRS - UPR 36 -(1995-1998)
A créé et dirigé la collection « Sciences Cognitives » aux éditions La Découverte en 1990, puis la collection « Optiques Philosophie » aux éditions Hatier en 1995
Dirige actuellement la collection « Mélétè » aux Éditions Le Pommier et « TechnoCité » aux Éditions Descartes & Cie.
A appartenu au comité de rédaction de la revue Esprit (de 1989 à 1996)
A collaboré à L’Express pendant plusieurs années
Actuellement rédacteur-en-chef adjoint de la Revue Hermès (dirigée par Dominique Wolton) et Chroniqueur permanent aux magazines Sciences et Avenir Hors-Série et Le Nouvel Observateur Hors-Série
A collaboré de manière permanente aux Emissions Le Banquet puis Philambule diffusées sur France-Culture (de 1996 à 2000)
A été Membre de la Commission « Sciences et Sociétés » de l’UNESCO, Membre de la Commission « Littérature scientifique et technique » du Centre National du Livre, Membre du Comité d’experts scientifiques de l’ANVIE (Association nationale pour la valorisation interdisciplinaire de la recherche en sciences de l’homme et de la société auprès des entreprises), Expert auprès de l’APM (Association Progrès du Management) et Membre du Conseil supérieur de la Recherche et de la Technologie.
Actuellement Membre du Conseil Scientifique de la Cité des Sciences et de l’Industrie de La Villette, Membre du COMEPRA (Comité d’éthique et de précaution de l’INRA) et du COMETS (Comité d’éthique du CNRS), Membre nommé du CNU (Comité National Universitaire), section 17.
BIBLIOGRAPHIE
Plus de 130 articles dans de nombreuses revues

De nombreux ouvrages dont une Histoire de la philosophie moderne et contemporaine (1993) actuellement disponible en deux volumes au Livre de Poche, L’Humanisme déchiré (1993) et l’Eloge de l’irrespect (1998) aux éditions Descartes et Cie, une Théorie de la connaissance (1996) chez Flammarion réédité aux PUF (collection « Que Sais-je ? »), des Réflexions sur la Sagesse (1999) aux éditions Fayard-Le Pommier et, en 2000, un livre écrit avec Luc de Brabandère et Charles Handy qui présente Erasme, Machiavel et More comme « trois philosophes pour les managers d’aujourd’hui », aux éditions Village Mondial.

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Sezione riservata alle tematiche giovanili
Armando Torno
Elogio delle illusioni, Ed. Bompiani
Questo libro desidera essere un piccolo inventario delle illusioni che circolano e ci interessano. La materia non sarà scientificamente trattata, che sarebbe ridicolo oltre che impossibile. Desidero semplicemente segnalarne alcune, con osservazioni e chiose, per metterle a disposizione di chi desidera riconoscerle e non cadere nella loro rete. E questo ben sapendo che sono inevitabili. Di più: cercherò di non fingere con questa o quella riverenza e di essere anche maleducato, se necessario, scrivendo quanto le anime belle pensano, ma non desiderano assolutamente leggere. Man mano che passano gli anni si ha sempre più bisogno di aumentare le dosi di verità a disposizione di questo mondo e di illudersi con maggior coscienza. Certo, senza rinunciarvi. Perché siamo stati condannati (o graziati) a vivere e a morire di illusioni. (Armando Torno)

Armando Torno

(Milano, 22 ottobre 1953) è un giornalista e scrittore italiano. È stato uno dei vincitori del Premiolino nel 1996.
Editorialista del Corriere della Sera, del quale è stato responsabile della cultura nel triennio 2000-2002; per una dozzina d'anni (sino al 31 gennaio 2000) è stato responsabile del supplemento "Domenica" de "Il Sole 24 Ore", quotidiano di cui attualmente è editorialista. Oltre all'attività di giornalista, ha pubblicato numerosi saggi e ha scritto molte introduzioni a testi classici e contemporanei, perlopiù sul tema del difficile rapporto tra religione e modernità, ma anche sulla figura di Mozart e su Verdi. Diversi suoi scritti hanno avuto traduzioni in francese, inglese, tedesco, russo, svedese, sloveno, portoghese.
Conduce inoltre, su Radio 24, il programma musicale dal titolo "Musica maestro", in onda ogni domenica alle 21,15: trasmissione che ha vinto nel 2014 il "Premio Flaiano".
Editorialista del Corriere della Sera, del quale è stato responsabile della cultura nel triennio 2000-2002; per una dozzina d'anni (sino al 31 gennaio 2000) è stato responsabile del supplemento "Domenica" de "Il Sole 24 Ore", quotidiano di cui attualmente è editorialista. Oltre all'attività di giornalista, ha pubblicato numerosi saggi e ha scritto molte introduzioni a testi classici e contemporanei, perlopiù sul tema del difficile rapporto tra religione e modernità, ma anche sulla figura di Mozart e su Verdi. Diversi suoi scritti hanno avuto traduzioni in francese, inglese, tedesco, russo, svedese, sloveno, portoghese.
Conduce inoltre, su Radio 24, il programma musicale dal titolo "Musica maestro", in onda ogni domenica alle 21,15: trasmissione che ha vinto nel 2014 il "Premio Flaiano".
Opere
Saggio introduttivo e apparato filologico per Giovanni Pico della Mirandola, "Sonetti", Verona, Officina Bodoni, 1981 (tiratura al torchio di 100 esemplari per Lib. Bocca, con una tavola di Enrico Bai)
Mirabilia. Itinerari bibliografici dal XV al XX secolo, Milano, Bocca, 1983.
Saggio introduttivo a Giovanni Boccaccio, "La papessa Giovanna" e traduzione del testo dal "De mulieribus claris", Phylobiblon, Milano, 1986 (tiratura di 80 esemplari al torchio, realizzati da Luigi Maestri)
Postfazione e traduzione del testo di Gerolamo Cardano "L'oroscopo di Cristo", Verona, Officina Bodoni, 1990 (tiratura al torchio di 130 esemplari per Phylobiblon. È la prima traduzione italiana di questo celebre scritto)
Pierangelo Sequeri, Armando Torno, Divertimenti per Dio. Mozart e i teologi, Casale Monferrato, Piemme, 1990.
Pro e contro Dio, Milano, Mondadori, 1993. - Oscar - Edizione speciale.
Senza Dio?, Milano, Mondadori, 1994.
Piccolo manuale per perdere la fede, Milano, Mondadori, 1995.
Piccolo manuale per ritrovare la fede, Milano, Mondadori, 1995.
L'infelicità. Storia di una passione, Milano, Mondadori, 1996.
Mozart a Milano. Un racconto, un saggio, Milano, La Vita Felice, 1996.
Piccola storia dell'amore, Milano, Mondadori, 1997.
Federico Borromeo, La peste di Milano del 1630: la cronaca e le testimonianze del tempo del cardinale Federico Borromeo (De pestilentia quae Mediolani anno 1630 magnam stragem edidit), a cura di Gianfranco Ravasi, Ilaria Solari, Armando Torno, Milano, Rusconi, 1998 [1630]. La prima edizione del "De pestilenza", curata interamente da A.Torno, è stata pubblicata da Rusconi nel 1987 (tre edizioni in un anno).
La truffa del tempo, Milano, Mondadori, 1999.
Armando Torno con Quirino Principe e Carmelo Di Gennaro, "Che magnifiche note", Milano, Edizioni Il Sole 24 Ore, 1999
Carmelo Di Gennaro, Armando Torno, La Scala nell'età di Verdi, Milano, Il Polifilo, 2001.
Le virtù dell'ozio, Milano, Mondadori, 2002.
La moralità della violenza. Considerazioni sul male della storia, Milano, Mondadori, 2003.
Mozart a Milano (Seconda edizione rielaborata, arricchita e corretta del saggio del 1996 ma senza il racconto in inglese), Milano, Mondadori, 2004.
Quel che resta di Dio. Cinque percorsi alla ricerca della fede, Milano, Mondadori, 2005.
saggio introduttivo a F. Dostoevskij "I Fratelli Karamazov", Milano, Bompiani, 2005
Armando Torno, "Labirinto della fede", in "Caro Beniamino", a cura di Paolo Mauri con disegni di Tullio Pericoli, Roma, Edizioni della Cometa, 2006 (Raccolta di saggi per Beniamino Placido)
A. Torno-Massimo Cacciari, Ponzio Pilato. Che cos'è la verità?, Milano, Bompiani, 2007.
Il gioco di Dio. Dodici storie della Bibbia, Milano, Mondadori, 2007.
2007, Arturo Benedetti Michelangeli. Un incontro, Brescia, Morcelliana, 2007.
saggio introduttivo a F. Dostoevskij, "Diario di uno scrittore", Milano, Bompiani, 2007
saggio introduttivo a Viktor Gaiduk, "Cechov, un impressionista. Storie inedite e segrete", Milano, Editrice San Raffaele, 2008
introduzione a Giuseppe Rensi, Apologia dell'ateismo, Milano, La Vita Felice, 2009
saggio introduttivo a Joseph de Maistre, Cinque paradossi, Brescia, Morcelliana. 2009
Paul Smeets, Barbara Ferriani, Loredana Lorizzo, Cristina Terzaghi, Armando Torno, "Giusto Fiammingo. La fuga del giovane nudo", Genève, Roob Smeets, 2009
saggio introduttivo a F. Dostoevskij, "L'idiota", Milano, Bompiani, 2009
saggio introduttivo a F. Dostoevskij, "I Demoni", Milano, Bompiani, 2009
La scommessa. Puntare tutto su Cristo?, Milano, Mondadori, 2010.
introduzione a Giuseppe Rensi, "Apologia dello scetticismo", Milano, La Vita Felice, 2011
Il paradosso dei conservatori, Milano, Bompiani, 2011.
A. Torno, con Giovanni Gavazzeni e Carlo Vitali, O mia patria. Storia musicale del Risorgimento, tra inni, eroi e melodrammi, Milano, Dalai Editore, 2011.
Città Nuova Editrice Roma, PortarTi il mondo fra le braccia. Vita di Chiara Lubich, 2011.
saggio introduttivo a F. Dostoevskij, "Memorie da una casa di morti" e "Memorie dal sottosuolo", Milano, Bompiani, 2012
Riccardo Muti-Armando Torno, Verdi, l'italiano. Ovvero, in musica, le nostre radici, Milano, Rizzoli, 2012. - Bur, 2014 - (opera tradotta in tedesco)
Dies irae. Catalogo della mostra, Perugia, Volumnia Editrice, 2012
traduzione delle "Sentenze scritte sulle travi della biblioteca" e introduzione al volume "La Torre di Montaigne" dove sono state raccolte, Milano, La Vita Felice 2012 (seconda edizione 2013)
Elogio dell'egoismo, Milano, Bompiani, 2012.
Elogio delle illusioni, Milano, Bompiani, 2013.
La filosofia in Russia, Milano, Book Time (in collaborazione col Circolo Filologico Milanese), 2013.
Introduzione a Friedrich Nietzsche, "Può un invidioso essere felice?" (testi giovanili tradotti per la prima volta in Italia), Roma, Elliot, 2013
saggio introduttivo a Cesare Lombroso, "L'uomo delinquente" (prima riproduzione integrale della quinta edizione, la definitiva del 1897), Milano, Bompiani, 2014
saggio introduttivo a Stefan Zweig, "Il demone di Nietzsche", Milano, Medusa Edizioni, 2014
Due o tre cose che ho saputo sulla stupidità, Milano, Book Time, 2014.
saggio introduttivo a David F. Strauss, "La vita di Gesù o esame critico della sua storia", Milano, La Vita Felice, 2014
(cura e prefazione) a Giovanni Reale, "Mi sono innamorato della filosofia", Milano, Bompiani, 2014
Seneca chiese: che cos'è la verità?, saggio introduttivo a Elena Bono, "La moglie del procuratore", Genova, Marietti 1820, 2015
Grimod, lo stile e le stravaganze, saggio posto come postfazione a Grimod de la Reynière, "Manuel des Amphitryons", Alpignano (Torino), Tallone Editore, 2015 (tiratura di 320 esemplari su carte a mano di puro cotone)
Saggio introduttivo a Paul Lafargue, "Il diritto all'ozio", Milano, La Vita Felice, 2016
Introduzione a Gianantonio Borgonovo e Marco Navoni, "Il chiodo di Cristo. Storia di una reliquia del Duomo di Milano", Milano, Book Time-Scuola della Cattedrale, 2016
Dialogo tra Riccardo Chailly e Armando Torno, con un'introduzione di Gianantonio Borgonovo, sulla "Messa da Requiem di Giuseppe Verdi", Milano, Teatro Alla Scala-Scuola della Cattedrale, 2016
Saggio dal titolo "Il don Giovanni di Mozart. E la musica creò il mito" nel libro "Il dissoluto punito ossia il don Giovanni", Milano Fornasetti, 2016

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