Libri premiati 2013

Sezione riservata ad autori italiani
Emilio Gentile
E fu subito regime, Ed.Laterza


Descrizione
"Fece fessi tutti": la frase, niente affatto elegante ma volgarmente efficace, fu usata nel 1949 da Cesare Rossi, uno dei più stretti collaboratori di Benito Mussolini nei primi anni del fascismo, per descrivere l'abilità con la quale il giovane duce, alla vigilia della "marcia su Roma", mise nel sacco tutti i maggiorenti della classe dirigente liberale, che avrebbero potuto impedirgli di diventare il capo di un nuovo governo. Giolitti, Nitti, Orlando, Salandra e Facta caddero nella trappola delle trattative che Mussolini condusse separatamente con ciascuno di loro, fra settembre e ottobre del 1922, lasciando credere a ognuno che l'avrebbe preferito come presidente del Consiglio in un ministero di coalizione con la partecipazione dei fascisti. E mentre il duce trattava, il partito fascista mobilitava la sua organizzazione armata per la conquista del potere. Con l'inganno, dunque, Mussolini "fece fessi tutti", ma le negoziazioni non sarebbero neppure iniziate senza il dispiegamento della forza del partito fascista che, usando la violenza, dominava incontrastato in gran parte dell'Italia settentrionale e centrale e sfidava apertamente lo Stato con la sua milizia armata. In effetti, non furono le trattative con i vecchi governanti ad aprire al partito fascista la via al potere, ma fu l'insurrezione squadrista che indusse il capo dello Stato monarchico a cedere alla pretesa di Mussolini di avere l'incarico di formare il nuovo governo…

Emilio Gentile


Emilio Gentile (Bojano, 1946) è uno storico italiano, studioso di storia contemporanea, in particolare del fascismo.
Storico di fama internazionale, è stato insignito di diversi premi fra cui il Premio Hans Sigrist attribuitogli dall'Università di Berna nel 2003 per i suoi studi sulle religioni della politica. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue. I suoi studi hanno riguardato temi fondamentali per la comprensione della storia contemporanea, quali la modernità, la nazione, il totalitarismo, il pensiero mitico, le religioni della politica. Docente di storia contemporanea all'Università La Sapienza di Roma, collabora a giornali e riviste. Ha insegnato in Australia, Francia e Stati Uniti.
Allievo di Renzo De Felice, dalla seconda metà degli anni Settanta, ha contribuito a modificare in modo radicale la storiografia sul fascismo. Autore del primo studio complessivo sull'ideologia fascista, si è occupato delle strutture istituzionali del fascismo, dell'organizzazione della politica e delle manifestazioni culturali, ma soprattutto ha inaugurato un nuovo filone di studi dedicati al totalitarismo. Con La via italiana al totalitarismo, ma anche con i lavori degli anni successivi, Gentile ha mostrato i limiti dell'interpretazione, proposta fra gli altri da Hannah Arendt, secondo cui il fascismo italiano non sarebbe stato un regime totalitario.
Per questo ha spiegato, come fanno gli storici, quindi attraverso le fonti, che il fascismo fu il primo esperimento totalitario della storia perché diede vita ad una nuova forma di dominio politico che interessava tutti gli aspetti della vita di un cittadino italiano. Questo esperimento fu messo in atto da un partito-milizia che ebbe come obiettivo costante l'imposizione del primato della politica su ogni altro aspetto della vita individuale e collettiva della nazione. Sul web sono disponibili varie sue considerazioni sui presunti diari di Mussolini, che Gentile ritiene essere dei falsi.
Premi e riconoscimenti
Premio SISSCO 1994 per Il culto del littorio. La sacralizzazione della politica nell'Italia fascista
Premio Renato Benedetto Fabrizi 2012
Opere
«La Voce» e l'età giolittiana, Milano, Pan, 1972.
Le origini dell'ideologia fascista (1918-1925), Bari, Laterza, 1975; Bologna, il Mulino, 1996. ISBN 88-15-04802-2.
Mussolini e La voce, a cura di, Firenze, Sansoni, 1976.
Storia dell'Italia contemporanea, II, L'età giolittiana, 1899-1914, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1977.
L'Italia giolittiana. La storia e la critica, a cura di, Roma-Bari, Laterza, 1977.
L'antigiolittismo e il mito dello Stato nuovo, in Aldo A. Mola (a cura di), Istituzioni e metodi politici dell'eta giolittiana. Atti del Convegno nazionale. Cuneo, 11-12 novembre 1978, Torino, Centro studi piemontesi, 1979.
Alfredo Rocco, in Uomini e volti del fascismo, Roma, Bulzoni, 1980.
Il mito dello Stato nuovo dall'antigiolittismo al fascismo, Roma-Bari, Laterza, 1982; 1999. ISBN 88-420-5857-2.
Storia del Partito fascista. 1919-1922. Movimento e milizia, Roma-Bari, Laterza, 1989. ISBN 88-420-3405-3.
Storia d'Italia dall'unità alla Repubblica, III, L'Italia giolittiana. 1899-1914, Bologna, il Mulino, 1990.
Il culto del littorio. La sacralizzazione della politica nell'Italia fascista, Roma-Bari, Laterza, 1993. ISBN 88-420-4140-8; 2001. ISBN 88-420-6323-1.
La via italiana al totalitarismo. Il partito e lo Stato nel regime fascista, Roma, NIS, 1995. ISBN 88-430-0279-1; Roma, Carocci, 2008. ISBN 978-88-430-4576-1.
La grande Italia. Ascesa e declino del mito della nazione nel ventesimo secolo, Milano, Mondadori, 1997. ISBN 88-04-39787-X; Roma-Bari, Laterza, 2006. ISBN 88-420-7856-5.
Fascismo e antifascismo. I partiti italiani fra le due guerre, Firenze, Le Monnier, 2000. ISBN 88-00-85720-5.
Le religioni della politica. Fra democrazie e totalitarismi, Roma-Bari, Laterza, 2001. ISBN 88-420-6069-0.
Fascismo. Storia e interpretazione, Roma-Bari, Laterza, 2002. ISBN 88-420-6771-7.
L'umiltà di uno storico del novecento. Profilo di Renzo de Felice: il personaggio, il professore, lo storico, in Luigi Goglia e Renato Moro (a cura di), Renzo De Felice. Studi e testimonianze, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2002. ISBN 88-87114-81-1.
Repertorio biografico dei senatori dell'Italia fascista, a cura di e con Emilia Campochiaro, 5 voll., Napoli, Bibliopolis, 2003. ISBN 88-7088-452-X.
Le origini dell'Italia contemporanea. L'età giolittiana, Roma-Bari, Laterza, 2003. ISBN 88-420-6772-5.
Renzo De Felice. Lo storico e il personaggio, Roma-Bari, Laterza, 2003. ISBN 88-420-6928-0.
Il fascismo in tre capitoli, Roma-Bari, Laterza, 2004. ISBN 88-420-7323-7.
Cos'è la religione oggi?, con Giovanni Filoramo e Gianni Vattimo, Pisa, ETS, 2005. ISBN 88-467-1172-6.
La mistica fascista e la via italiana al totalitarismo, in Anna Maria Casavola, Nicoletta Sauve e Maria Trionfi (a cura di), Sopravvivere liberi. Atti del convegno di studi. Roma 12 marzo 2002, Roma, ANEI, 2005.
La democrazia di Dio. La religione americana nell'era dell'impero e del terrore, Roma-Bari, Laterza, 2006. ISBN 88-420-8051-9.
Il fascino del persecutore. George L. Mosse e la catastrofe dell'uomo moderno, Roma, Carocci, 2007. ISBN 978-88-430-4191-6.
Fascismo di pietra, Roma-Bari, Laterza, 2007. ISBN 978-88-420-8422-8.
L'apocalisse della modernità. La grande guerra per l'uomo nuovo, Milano, Mondadori, 2008. ISBN 978-88-04-45534-9.
Modernità totalitaria. Il fascismo italiano, a cura di, Roma-Bari, Laterza, 2008. ISBN 978-88-420-8793-9.
"La nostra sfida alle stelle". Futuristi in politica, Roma-Bari, Laterza, 2009. ISBN 978-88-420-8840-0.
Alfredo Rocco. Dalla crisi del parlamentarismo alla costruzione dello Stato nuovo, a cura di e con Fulco Lanchester e Alessandra Tarquini, Roma, Carocci, 2010. ISBN 978-88-430-5542-5.
Contro Cesare. Cristianesimo e totalitarismo nell'epoca dei fascismi, Milano, Feltrinelli, 2010. ISBN 978-88-07-11107-5.
Né stato né nazione. Italiani senza meta, Roma-Bari, Laterza, 2010. ISBN 978-88-420-9321-3.
Italiani senza padri. Intervista sul Risorgimento, Roma-Bari, Laterza, 2011. ISBN 978-88-420-9499-9.
E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma, Roma-Bari, Laterza, 2012. ISBN 978-88-420-9577-4.
Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Storia illustrata della grande guerra, Laterza, 2014 ISBN 978-88-581-1045-4.
Il capo e la folla. La genesi della democrazia recitativa, Laterza, 2016 ISBN 978-88-581-2070-5

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Sezione riservata ad autori stranieri
Michail Chodorkovoskji
E fu subito regime, Ed.Laterza
Descrizione

È diventato un simbolo della lotta per la libertà nella Russia di Putin: non solo la sua personale ma quella di un intero paese. Ex magnate alla guida del colosso petrolifero Yukos, Michail Chodorkovskij dal 2003 si trova in carcere, imprigionato con l'accusa di frode fiscale. Due lunghi processi, altrettante contestate condanne e la detenzione in Siberia non ne hanno però fiaccato lo spirito. Dalla prigionia ha continuato a scrivere e a lanciare messaggi capaci di incidere profondamente sulla vita politica russa e di imporre il suo caso all'attenzione dell'opinione pubblica europea e mondiale. Questo libro raccoglie gli scritti dell'ex "oligarca". Gli articoli segnano la volontà di partecipare attivamente alla vita del paese, analizzandone vizi e problemi. "Proprietà e libertà", scritto mentre era in atto lo smantellamento della Yukos, ne ripercorre la vicenda e chiarisce i rapporti tra interessi e potere. La serie "Svolta a sinistra" - tre articoli, pubblicati tra il 2005 e il 2008, che hanno provocato reazioni contrastanti - presenta un ambizioso programma di riforme per la Russia, con profonde riflessioni sui concetti di proprietà privata e liberalismo. "La Russia attende un tribunale indipendente" e "Generazione M" richiamano Dmitrij Medvedev alle responsabilità che egli si è assunto come successore di Putin: garantire un potere giudiziario indipendente e stabilire un'agenda seria per la modernizzazione del paese.

Michail Chodorkovoskji

Michail Borisovič Chodorkovskij, in russo: Михаил Борисович Ходорковский? (26 giugno 1963), è un imprenditore russo.
Nato a Mosca da Boris Chodorkovskij, ebreo, e Marina, cristiano-ortodossa, entrambi ingegneri, compie brillanti studi e si laurea in ingegneria chimica nel 1986.
Il giovane Chodorkovskij era un fervente patriota e comunista convinto, attivista del Komsomol e perciò ben introdotto nell'apparato sovietico. Iniziò diverse attività imprenditoriali negli anni della glasnost e della perestroika: si impegnò nell'importazione di personal computer e nel 1988 fondò una banca privata chiamata Menatep. Fu consulente finanziario del primo governo Eltsin. Nei primi anni '90, approfittando dell'inflazione galoppante, fece una piccola fortuna con il commercio di valuta. In quegli anni un ristretto gruppo di uomini d'affari, di cui Chodorkovskij fece parte, e che sono noti - secondo una definizione giornalistica - come oligarchi russi, si impadronì, in modo poco trasparente, delle principali compagnie del paese (specialmente quelle attive nell'estrazione di materie prime), e sulla base di queste acquisizioni costruirono immensi patrimoni personali.
A metà anni '90 Chodorkovskij entrò in possesso della Yukos, una conglomerata impegnata nella produzione di petrolio. La crisi finanziaria russa del 1998 ebbe gravi ripercussioni per gli affari di Chodorkovskij: Menatep fallì e la stessa Yukos ebbe serie difficoltà trovandosi sull'orlo della bancarotta. Con la ripresa economica Chodorkovskij avviò una profonda ristrutturazione di Yukos e nel 2003, anche grazie all'aumento del prezzo del petrolio, divenne l'uomo più ricco di Russia.
Il 25 ottobre 2003 fu arrestato per frode fiscale. La Yukos in breve perse gran parte del suo valore in borsa, finché - a un anno dalla condanna a nove anni di carcere di Chodorkovskij, avvenuta nel 2005 - finì in bancarotta e gli asset più importanti vennero rilevati dalla compagnia di stato Rosneft. Nel 2010 Chodorkovskij fu condannato per appropriazione indebita e riciclaggio di denaro, estendendo così la sua carcerazione fino al 2017. Il suo fu considerato dalla maggior parte degli analisti e dei media internazionali un processo politico, voluto da Vladimir Putin per sbarazzarsi di uno degli uomini più potenti del paese e che, prima di finire in carcere, aveva apertamente criticato lo stato di corruzione in cui versava la Russia.[senza fonte] Amnesty International, denunciando le irregolarità dei processi, ha sempre considerato Chodorkovskij un Prigioniero di coscienza.
Il 18 dicembre 2013 la Duma approvò un provvedimento di amnistia per i reati di cui è accusato Chodorkovskij, il quale il 20 dicembre 2013, appena scarcerato, lasciò la Russia alla volta della Germania.

Sezione riservata alle tematiche giovanili
Marco Ansaldo
Il falsario italiano di Schindler, Ed.Rizzoli
Descrizione
Ventisei chilometri di scaffali, oltre trenta milioni di fascicoli, mappe, disegni, grafici, quaderni, liste, effetti personali, fotografie: le stanze segrete dell'ex caserma delle Ss di Bad Arolsen custodiscono l'archivio definitivo dell'Olocausto, il registro più completo dell'ossessione nazista di documentare e catalogare ogni singolo aspetto dello sterminio. Un inferno di carta. Perché delle loro vittime gli aguzzini annotavano tutto, in bella calligrafia e su appositi moduli: i particolari agghiaccianti delle loro reazioni agli esperimenti scientifici e alle ispezioni, le inclinazioni sessuali, i comportamenti durante gli interrogatori e le torture, la composizione del rancio, i trasferimenti, gli orari dei decessi fino nel dettaglio dei minuti. Solo nel 2007, a più di sessant'anni dalla fine della guerra, e dopo un estenuante braccio di ferro diplomatico tra gli undici Paesi firmatari di un accordo sull'archivio, la Germania ha finalmente deciso di togliere i sigilli e di aprirlo al pubblico. Marco Ansaldo è il primo italiano a essersi addentrato in questo labirinto di fogli e storie. Quelle ignote degli internati illustri - Anna Frank, Primo Levi, i Finzi-Contini, Mike Bongiorno diciannovenne in fuga verso l'America - e quelle travagliate dei molti anonimi dimenticati. Vite spezzate, famiglie distrutte, gesti, vicende e destini che trasformano questo libro in un romanzo corale sulla forza dell'uomo e la sua costante ricerca della salvezza.
Marco Ansaldo

 (Genova, 5.5.1959)
Vaticanista e Inviato speciale per la politica internazionale di “Repubblica”
Expertise
Vaticano, Turchia, Cipro, Nord Iraq, questione curda
Background
Docente di Giornalismo Estero all’Università LUISS di Roma (dal 1989); Consulente per la rivista di geopolitica Limes; Collaboratore per RAI Radio3 su Turchia e Vaticano; Collaboratore della rivista Lo straniero diretta da Goffredo Fofi; Fondatore del Forum di dialogo Italia-Turchia (con Yasemin Taskin, 2004); Inviato speciale di “Repubblica”  in Corea del Nord, Cambogia, Birmania, Yemen, Emirati Arabi, Turchia, Cipro, Iraq, Iran, Siria, Libano, Israele, Palestina, Ruanda, Etiopia, Eritrea, ex Jugoslavia, Europa, Nord America, Cuba (2003-2010); Corrispondente diplomatico (1997-2003); Inviato negli uffici di corrispondenza a New York, Mosca, Gerusalemme, Berlino (1990-2002); Redattore di politica estera (1987-1990); Addetto stampa V Corpo d’armata Esercito italiano (1982-1983); Collaboratore di Stampa e Corriere Mercantile (1981-1986)
 Education
Master in Giornalismo e comunicazioni di massa, LUISS Roma, 1986; Laurea in Storia contemporanea, Università di Genova, 1985 (summa cum laude); Allievo nei Conservatori di musica Paganini (Genova), Rossini (Pesaro) e Morlacchi (Perugia); Studi classici; Formazione alla Deutsche Schule di Genova
Languages
Tedesco, inglese, turco, oltre alla madrelingua italiana.

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Menzione speciale 
Daniela Quieti  
Francis Bacon. La visione del futuro, Ed. tracce






















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